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MAGISTER RAFFAELLO | Mostra multimediale su Raffaello Sanzio a Belo Horizonte presso il Palacio das Artes (11 gennaio – 27 febbraio 2022).

In occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, il Consolato d’Italia a Belo Horizonte promuove la mostra Magister Raffaello dall’11 gennaio al 27 febbraio 2022 presso il Palacio das Artes, seconda tappa brasiliana dopo San Paolo.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con Fondazione Clovis Salgado e dalla Magister Art, conduce il visitatore in un inedito viaggio virtuale nel Rinascimento italiano, nella vita e nell’opera di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Attraverso soluzioni tecnologiche innovative, che consentono il dialogo tra dipinti del Cinquecento e l’universo multimediale, la mostra curata da Claudio Strinati e Federico Strinati permette di avvicinarsi all’opera di Raffaello scoprendo dettagli inediti e tecniche rivoluzionarie usate dal pittore italiano.

“L’esposizione Magister Raffaello fa parte del vasto programma promosso dal Consolato negli ultimi anni per valorizzare la cultura e l’arte italiana”, ha dichiarato il console Dario Savarese. “La mostra sublima i concetti di bellezza ed eleganza insiti nel percorso dell’artista rinascimentale. È un’immersione digitale non solo nel patrimonio culturale del nostro Paese, ma anche un vero e proprio invito a considerare nuovi itinerari turistici in Italia”, ha aggiunto Savarese.

Per Eliane Parreiras, presidente della Fondazione Clóvis Salgado, “Magister Rafaello” riafferma l’uso della tecnologia da parte del Palácio das Artes come strumento di mediazione e diffusione culturale. “Con questa mostra, il Consolato italiano offre al pubblico un’immersione nel Rinascimento, e anche un approfondimento sul lavoro di Raffaello, uno degli artisti più noti di tutti i tempi. È una grande opportunità per vivere l’opera di questo genio, in un modo senza precedenti”, celebra Eliane Parreiras.

La mostra si articola in sei aree tematiche con grandi schermi i cui contenuti multimediali raccontano i lavori di Raffaello. Il visitatore viene accompagnato lungo un viaggio che segue la crescita umana e professionale dell’artista fino alla scoperta delle città in cui ha vissuto e delle opere che ha creato.

Il visitatore può trovare informazioni, testi, video e audio su Raffaello, in portoghese, italiano e inglese, scaricando sul proprio cellulare un applicativo appositamente creato. La mostra offre anche un percorso didattico-educativo per giovani e studenti.

Attraverso questa mostra, il Consolato d’Italia a Belo Horizonte conferma e rafforza l’impegno per valorizzare la cultura come strumento di promozione e soft power dell’Italia in Minas Gerais.

SULLA MOSTRA

Nella prima area incontriamo subito il grande maestro attraverso il suo autoritratto, conservato agli Uffizi a Firenze, e riprodotto qui in scala 1:1, affiancato da sintesi cronologica dei momenti fondamentali della vita di Raffaello. Il suo autoritratto sembra quasi osservare e ripercorrere metaforicamente la sua vita, attraverso quelle città dell’Italia rinascimentale che hanno segnato il suo percorso di uomo ed artista. Il giovane che eredita la bottega dal padre prematuramente scomparso, come la propria madre, sarà invero costretto a lasciare presto la natia Urbino, per andare prima a Città di Castello, poi a Firenze e infine terminare il suo incredibile viaggio artistico a Roma.

Nella seconda area, la piccola tavola di un autore ancora sconosciuto ma coevo a Raffaello e nota come La Città Ideale, ci invita a iniziare il viaggio partendo da Urbino per raggiungere poi Città di Castello. Il grande capolavoro dell’arte italiana rappresenta il paradigma del clima culturale e artistico a cui Raffaello fu esposto fin dalla più giovane età, quello della corte dei Montefeltro a Urbino. A quest’opera si ispirò il giovane Raffaello che la rappresenta nel suo primo capolavoro: “Il matrimonio della Vergine”, dipinto a Città di Castello. In quest’opera compete fin da subito con il suo maestro di bottega Perugino. Nello schermo, in un confronto serrato, le due opere vengono analizzate: tessere e particolari trasmettono immediatamente la grandezza creativa e la padronanza stilistica del giovane Raffaello.

Raffaello viene incaricato, mentre si trova già a Firenze, di onorare il figlio tragicamente scomparso della ricca famiglia fiorentina dei Baglioni. In un’emozionante indagine le immagini di questa area, ci raccontano la rivoluzione compiuta dal maestro urbinate nel raccontare il Cristo deposto: è lo stesso giovane morto, Grifonetto Baglioni, a reggere il lenzuolo con il corpo di Cristo in una drammatica e al contempo lirica sequenza. Quest’opera lascerà un segno indelebile nella storia della rappresentazione simbolica e religiosa.

Come in un vero museo, lo spettatore è accolto da una mirabile collezione di opere di Raffaello. Si tratta di opere di committenza laica e religiosa: ritratti femminili e maschili e madonne. I due monitor raccontano attraverso serrati blow-up i particolari dei ritratti dei coniugi Doni, committenti anche di Michelangelo, e la mirabile composizione della Madonna del Cardellino.

A Roma Raffaello è un raccomandato al quale per talento e capacità sono aperte tutte le porte più importanti. La scuola di Atene, la Cacciata di Eliodoro dal Tempio, l’Incendio di Borgo, sono opere che non si erano mai viste nell’arte occidentale, eseguite dal maestro e dalla sua infaticabile bottega. Raffaello, seguendo le committenze vaticane di due gloriosi Pontefici, porta a termine un assoluto della storia dell’arte italiana. Queste opere ci vengono raccontate in tre spazi attigui all’interno della mostra dove i due Papi svettano in due teche apposite, nei ritratti che il maestro a loro aveva dedicato. È un racconto magico dove filosofia, psicologia, teologia, architettura e altre arti e scienze, si manifestano in un unicum di valenza assolutamente contemporanea: dove l’artista per essere tale deve conoscere le altre arti.

Il viaggio di Raffaello termina metaforicamente con La Trasfigurazione. Si tratta dell’ultimo straordinario quadro/opera che la mostra racconta: rappresenta la fine prematura di una vita fatta di luci e ombre, vissuta con un’intensità rara. Compreso che si trattava delle ultime ore di vita del maestro, i suoi migliori allievi di bottega portarono quest’opera vicino al suo letto come per permettere al maestro di accomiatarsi dalla sua arte, davanti alla prospettiva del regno dei cieli. Gli vennero dedicati un funerale importante e una sepoltura altrettanto simbolica nel Pantheon di Roma, considerando Raffaello come uno spirito divino e mitico. Proprio per questo l’opera è posta a chiusura di questa mostra dedicata a celebrare i cinquecento anni dalla morte del maestro urbinate.

Video sul canale youtube del Consolato: https://www.youtube.com/watch?v=mCHC3V0HIY4 

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“Magister Raffaello” | Raffaello Sanzio

Date: Dall’11 gennaio al 27 febbraio 

Luogo: Grande Galeria Guignard – Palácio das Artes

Indirizzo: Av. Afonso Pena, 1537, Centro – Belo Horizonte

Ingresso gratuito

Informazioni per il pubblico: +55 (31) 3236-7400

Informazioni per la stampa:

Júnia Alvarenga: (31) 99179-1215 l junia.alvarenga@fcs.mg.gov.br 

Thamiris Rezende: (31) 99154-9103 l thamiris.rezende@fcs.mg.gov.br 

Daniel Helvécio: (31) 99775-9075 | danielhelvecio@gmail.com 

Renata Alves: (31) 99611 6215 l renata.alves@gmail.com