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Conferenza sul ruolo simbolico delle piazze nel XXI secolo con l´architetta Carlotta Pinna – 31 agosto alle 19.00

Il Consolato d’Italia a Belo Horizonte, in collaborazione con Casa Fiat de Cultura e l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo, realizza la mostra fotografica virtuale “Piazze [In]visibili”. La mostra mette in luce le piazze come spazi di convivenza, socializzazione, attività commerciali, eventi culturali, e punto di riferimento di grande importanza per le persone e le città. Che aspetto assumono questi luoghi quando un evento di portata mondiale impedisce alle persone di uscire di casa? Cosa succede quando gli esseri viventi vengono rimossi dai loro spazi? Questi ed altri aspetti architettonici, culturali e urbani sono affrontati nella mostra virtuale disponibile alla pagina: https://pracasinvisiveis.com.br/it/

Fa parte della programmazione parallela la conferenza online “Potere e Storia: le sfide della piazza contemporanea”, che si svolge il 31 agosto alle 19:00 brasiliane (mezzanotte in Italia), con l’architetta italiana Carlotta Pinna. L’evento è gratuito con iscrizione su piattaforma Sympla (https://bit.ly/PodereHistoria).

Le piazze hanno sempre rappresentato il principale spazio architettonico della città. Luogo di scambio, socialità e simbolo di comunità, con funzioni estetiche, monumentali e di svago. In ogni epoca, la costruzione di questi spazi ha seguito l’evoluzione delle città e della società stessa. Ma qual è il ruolo di queste piazze nella contemporaneità?

Sin dall’antichità, la costruzione delle città è avvenuta intorno a spazi abitativi, con funzione sociale, estetica, sociale e anche educativa. In Italia la piazza ha un forte potere storico, frutto di una lenta costruzione collettiva e stratificazione di diversi linguaggi architettonici, con soluzioni specifiche per ogni tempo e luogo. Proprio per questo, queste piazze hanno avuto la capacità di perdurare nel tempo, adattandosi ad un diverso uso collettivo, icona dello spazio pubblico per eccellenza. La grandezza di questi spazi è così significativa che, anche in uno scenario di pandemia, con grandi vuoti urbani silenziosi, rimangono un simbolo di rinnovata bellezza ed evocano nello spettatore solitario l’eco delle storie e delle esperienze della città.

L’attenzione ai problemi abitativi e alla crescita esponenziale della popolazione ha generato una visione diversa della piazza in epoca contemporanea. Le piazze contemporanee riproducono le forme storiche degli spazi tradizionali. E così, commenta l’architetta Pinna, “rimangono sospesi in un’aura di fredda e sinistra artificiosità”. Sebbene siano pensate per comporre città ideali, queste piazze sono luoghi anonimi, progettati secondo una logica commerciale. “Per questo è compito dell’architetto”, continua Pinna, “ripensare la piazza contemporanea, che oggi non ha trovato le sue peculiarità. I cittadini, invece, hanno il potere di scegliere e vivere il luogo che più gli appartiene, orientando così le nuove architetture urbane”.