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Conferenza dei Consoli Italiani nel Mondo – Roma 30 e 31 ottobre

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Il Console d’Italia a Belo Horizonte, Dario Savarese, ha partecipato alla Conferenza dei Consoli Italiani nel Mondo che è tenuta a Roma nei giorni 30 e 31 ottobre.

“Occorre fare i conti con il presente e con le domande emergenti dai richiamati nuovi fenomeni di emigrazione dall’Italia, che alcuni preferiscono definire con l’espressione ‘nuova mobilità’”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale una
delegazione dei partecipanti alla Conferenza dei consoli italiani nel mondo e ha affrontato alcune tematiche relative alla presenza dei nostri connazionali all’estero, sottolineando in particolare la rinnovata presenza in varie parti del mondo ma soprattutto all’interno dell’Europa.

In apertura del suo discorso il Presidente Mattarella ha espresso il suo ringraziamento ai consoli che svolgono “un’attività complessa e delicata, talvolta svolta in condizioni ambientali non agevoli e con una scarsa disponibilità di risorse”.

“A differenza del passato, un numero crescente di nostri connazionali decide di espatriare per periodi definiti e con obiettivi precisi – ha ricordato il Capo dello Stato -, spostandosi in più Paesi – soprattutto in Europa, ove la libertà di movimento e impresa è una realtà consolidata e feconda – e cercando i contesti lavorativi più adatti per mettere a frutto i propri talenti, inclinazioni, professionalità. Anche queste nuove realtà danno impulso alla forte ‘domanda di Italia’, incrementata dall’attenzione crescente a livello globale nei confronti del nostro Paese, e di cui vi è stata traccia evidente la scorsa settimana, alla terza edizione degli Stati Generali della Lingua italiana all’estero”.

“Sono istanze complesse e, per molti aspetti, non sperimentate. L’osmosi tra antica e nuova mobilità ha un grande valore e ci
consente, tra l’altro, di diffondere all’estero un’immagine più puntuale e attuale”, ha osservato il Presidente Mattarella che poi, rivolgendosi ai consoli, ha aggiunto: “Rappresentate le Istituzioni dello Stato, in comunità spesso lontane e remote, ma sempre attente alla propria identità, sempre attente a mantenere il contatto con il Paese d’origine, e con capacità di integrazione e di proposta nelle diverse società in cui operano”.

“In questo contesto, la Conferenza è funzionale a favorire una crescente ‘circolarità’ nella mobilità dei nostri connazionali – oltre che dei cittadini stranieri che nutrono interesse per l’Italia – in modo che le competenze sviluppate o perfezionate all’estero possano sempre essere poste al servizio dell’arricchimento culturale, economico e sociale della Repubblica”.